Gonfiore intestinale? Capiamone le cause

Il gonfiore è un problema digestivo comune, che può avere diverse origini all'interno del sistema gastrointestinale.

Un fattore significativo è la disbiosi, ossia uno squilibrio del microbiota intestinale. Quando nell'intestino c'è una crescita eccessiva di batteri che producono gas, si verifica gonfiore. La disbiosi che causa gonfiore può essere determinata da vari fattori, come alcuni alimenti scatenanti o specifiche intolleranze alimentari.

Alcuni alimenti sono noti per essere maggiormente produttori di gas, come cipolle, aglio, fagioli, lenticchie e cavoli, che contengono elevate quantità di saccaridi fermentabili e polioli. Il consumo di questi alimenti può portare a un aumento della produzione di gas nell'intestino, contribuendo al gonfiore. Anche il fruttosio, il lattosio o il glutine possono causare gonfiore, soprattutto in persone predisposte. In queste condizioni, l'organismo ha difficoltà a digerire queste sostanze, che possono fermentare nell'intestino, provocando un accumulo di gas e gonfiore.

Identificare ed evitare questi alimenti scatenanti può essere fondamentale per gestire il gonfiore legato a specifici ingredienti alimentari.

Un altro fattore che contribuisce al gonfiore è un'alterata motilità della parete intestinale. Se i muscoli della parete intestinale non si contraggono e rilassano in modo appropriato, ciò può portare al ristagno di cibo e gas, causando gonfiore.

Inoltre, questo processo può generare disagio doloroso perché l'eccessivo accumulo di gas nell'intestino può creare tensione nella regione addominale, portando alla distensione della parete intestinale e all'irritazione delle fibre nervose sensoriali. Quando i sensori del dolore sensibili alla tensione sono coinvolti, l'aumento della pressione può quindi causare dolore e aggravare ulteriormente la sensazione di gonfiore.